Comicità e mistero in un romanzo avvincente, dedicato ai contadini di collina "dimenticati dalla storia" - con un glossario di parole tipicamente modiglianesi
Spendere e comprare? Un delitto, secondo Sparagnì, il modiglianese avaro fino alla comicità che imperversa nelle pagine di questo libro: una sorta di Arpagone romagnolo, che vive con la moglie Clarina al podere Gramigna, senza concedersi (e concederle) nulla di superfluo. Nemmeno la nascita di Cesarino scalfisce il suo stile di vita grottesco e spartano, il suo attaccamento morboso agli oggetti, che va a raccattare anche nei cassonetti per poi riporli ordinatamente in cantina.
Non c’è amore in Sparagnì: solo cinismo, avarizia e il lucido progetto di accumulare soldi... per non spenderli. Ma quando il piccolo Cesarino, alla vigilia del primo giorno di scuola, si perde nel bosco, la storia si tinge improvvisamente di mistero...
Alberta Tedioli è nata nel dicembre del 1950 a Modigliana, dove vive tuttora. Ha fatto l’operaia, l’impiegata statale, la mamma di tre figli e tante altre cose. Si è diplomata mentre faceva anche l’operaia, nei lontani anni Settanta. Il suo lavoro preferito, quello che avrebbe voluto fare per tutta la vita, l’ha scoperto dopo i 50 anni: vendere libri usati o antichi ai mercatini. Ha pubblicato vari articoli su periodici locali e ogni anno scrive per l’almanacco di Modigliana il ritratto di un personaggio originale scomparso. Ha curato il libro di detti romagnoli intitolato Amo ció; ha inoltre pubblicato un articolo di satira su M, l’allegato all’Unità diretto da Staino. Questo è il suo primo romanzo, che ha come protagonisti i contadini di collina, gli ultimi, i dimenticati dalla storia.
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